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La prima traduzione tedesca delle "Metamorfosi" di Ovidio è collocabile alla fine del XII secolo in area turingia. La sua tradizione consta di alcuni frammenti di una Oldenburger Handschrift della seconda metà del XIII secolo e di una versione protomoderna licenziata nel 1545 dall'autore alsaziano Jörg Wickram. Il testo dei frammenti rappresenta un produttivo transfer linguistico-culturale di miti tratti dal VI, dall'XI e dal XIV libro delle "Metamorfosi": la parte iniziale della fabula di Tereo, Procne e Filomela, il certame canoro tra Apollo e Pan, lo spergiuro Laomedonte, la storia di Peleo e Teti, l'antefatto di Dedalione e Chione, il mito a cornice di Vertumno e Pomona insieme a quello di Ifi e Anassarete. La versione più tarda tramanda anche il presunto prologo originale in altotedesco medio: si tratta della sola prova che assegna questa precoce traduzione ad Albrecht von Halberstadt, un sassone che avrebbe tradotto le "Metamorfosi" direttamente dal latino per il mecenate Hermann I di Turingia, la cui corte ha svolto un ruolo prominente per la ricezione della materia classica. Questo lavoro, muovendo da un'analisi più ampia sulle forme di ricezione dell'antichità.